P. Massimo Merlino, L.C.
Totus Tuus
“Stavo per lasciare tutto, quando lessi sul giornale: «Crisi nella Legione di Cristo». Immediatamente pensai: «Sono uno specialista di crisi, ho sempre lavorato in organizzazioni in crisi e la Legione di Cristo è in crisi… questa è la prova della mia vocazione»”.
Il mio lavoro consisteva nell’aiutare le persone a cambiare. Mi specializzai nelle crisi aziendali: accompagnare processi di cambiamento, organizzativi, istituzionali e personali. Ho sempre ammirato e studiato il talento umano per metterlo in evidenza, farlo emergere, per aiutare imprenditori e professionisti a metterlo nel posto giusto al momento giusto. Ho aiutato tante persone a crescere, a cambiare, così un giorno mi domandai chi avrebbe aiutato me. Non entravo in una chiesa dalla cresima. E a 30 anni arrivò la chiamata.
Sono Legionario di Cristo perché scrissi in Google “vocazione” e quel giorno la Legione risultò in testa alla ricerca. Dopo un paio di colloqui fui invitato a un pellegrinaggio, così in quell’Immacolata del 2008 a Medjugorje salì sul Krijevaz e dissi in ginocchio sotto la croce: «Totus tuus». Passarono pochi minuti e stavo in silenzio sotto un albero prendendo coscienza di quanto avevo appena detto come raccogliendo un seme caduto in fondo al cuore. Mi voltai per una folata di vento che veniva da dietro, investendo l’albero e dirigendone con forza le fronde su di me, tanto da farmi notare, e memorizzare, come mi si abbatté addosso la potenza di Dio, effusa in modo spontaneo, inaspettato e sorprendente. Era come se si fossero aperte le cataratte del cielo riversavandomi dentro cascate di acqua viva. Piangevo tanto che la camicia era già impregnata dopo pochi secondi: tutto il vuoto che avevo nel cuore usciva spinto fuori dalla forza di quello che entrava e dal mio desiderio di contenerne sempre di più. Usciva il vuoto ed entrava la grazia.
Si è trattato di un battesimo nello Spirito Santo, un’effusione spontanea che compresi anni dopo, in Messico, dove ho imparato a vivere la mia esperienza missionaria nella Legione di Cristo fra i doni e carismi che mi erano stati riversati quel giorno a Medjugorje e che emergevano adesso nell’apostolato. Con il sostegno di superiori e direttori spirituali legionari ho imparato a usarli come cassetta degli attrezzi per la pastorale di liberazione e guarigione, nella direzione spirituale e nella preghiera. Portando la mia esperienza di rinnovamento carismatico nel Regnum Christi ho imparato a comprendere la mia missione religiosa e la mia vocazione sacerdotale nella Legione di Cristo.
Ogni situazione di crisi è un’occasione offerta dalla Provvidenza per fermarsi a fare discernimento sulla realtà in cui siamo immersi. Facciamo memoria del cammino fatto, dei doni e dei benefici ricevuti come delle ferite e degli abusi sofferti. Entrando nella Legione di Cristo rimasi attonito di quello che incontravo in tanti metodi, strutture, processi di esercizio dell’autorità e sistemi di formazione. Chiedevo al Crocifisso cosa fosse tutto questo e Lui mi rispondeva ogni volta: «Io lo aggiusto, tu fidati». Entrato a settembre 2009 in pieno scandalo, sono oggi testimone dei miracoli di questi anni, contemplati nell’osservare come l’Istituto ha risposto alle riforme richieste dalla Chiesa, come molti superiori e formatori con lacrime e sangue hanno saputo farsi docili e modificare criteri di giudizio e sistemi di governo, metodi e atteggiamenti istituzionali e personali, così da avviare quel processo che consentirà alla Legione di unirsi vittima a Cristo Vittima e rimettere il Signore Gesù al centro del proprio essere, pensare e agire secondo il Vangelo.
Essere sacerdote vuol dire farsi ostia santa e calice vivo, offrendosi come anima vittima che raccoglie tutte le sofferenze proprie e dei fratelli consacrandoli sull’altare come dono di Dio offerto a Dio. La missione è in una nuova Pentecoste attraverso il Cuore Immacolato di Maria, operata dallo Spirito Santo che ci chiede di “essere docili alle sue ispirazioni”, “domandargli i suoi doni” come espresso nelle Costituzioni dei Legionari di Cristo. Siamo guaritori feriti inviati a sanare gli infermi e liberare dai demoni una Chiesa guidata dallo Spirito in un tempo di profondo rinnovamento.
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